Nota epistolare

19.09.2015

 Caro Gabriele,

Invece di lavorare su Ovidio esiliato a Tomi sul Mar Nero (censurato da Augusto), penso di presentare una ventina di fotografie che riguardano il tema della censura sia in Siria, sia in seno alla Chiesa cattolica dal XVI al XX secolo. Un filo d’Arianna quello del sopruso ideologico-religioso, del controllo morale e intellettuale, che non è alieno alla nostra cultura e che è comune - da sempre - a qualunque forma di dittatura, tanto temporale che spirituale.

Sono partita da lontano ma non posso fare a meno di ripercorrere le tappe di questo viaggio mentale e geografico.

Tra dicembre e gennaio del 2011 sono in Siria con la mia famiglia per poco più di una settimana. Assieme alla nostra guida Krikor Zobian percorriamo il paese visitando siti archeologici e musei che ci spingono a rivedere le nostre posizioni greco-centriche costringendoci a spostare indietro l’orologio della culla della nostra civiltà. Durante il viaggio scatto foto turistiche così come le potrebbero scattare centinaia di persone con una buona attrezzatura e un po’ di fortuna. Certamente non so che da lì a poco questi stessi scatti assumeranno tutt’altra rilevanza.

Tre mesi dopo il mio ritorno a Roma – in coincidenza con i primi moti di rivolta in Siria – inizio a lavorare per la Biblioteca Angelica sul tema dell’Inquisizione romana. I tempi della mostra però si dilungano e giunge il 2015 segnato, ad inizio anno, dal drammatico attacco terroristico a Charlie Hebdo. Intanto per arricchire i testi critici del catalogo, ottengo l’autorizzazione a fotografare una selezione di edizioni originali passata sotto la scure del Sant'Uffizio dal 1559 in poi. La freccia della censura che si trova sui frontespizi e sulle pagine di guardia dei libri banditi è quanto più mi interessa mostrare. Approfitto dell’occasione per fotografare anche alcune doppie pagine interne a quei volumi. Appena dieci giorni dopo l’inaugurazione della mostra Libri prohibiti, il 21 maggio dello stesso anno, colpita dalla presa di Palmira da parte di Daesh, inizio a sovrapporre le foto delle opere inquisite scattate in Angelica – e di altri testi censurati a me cari – con quelle fatte in Siria. Il risultato, frutto di una complessa elaborazione con pochissime foto a disposizione, è quanto trovi in allegato.

Aspetto tue notizie.

Ileana  


Cara Ileana,

mi dici del tuo viaggio a Oriente –l’immenso Ovidio è sempre là.

I venti ti hanno guidato... antenne e Fortuna.

Ti sei trovata in una congiuntura dove il Caso ha fatto incontrare pietra e carta stampata.

Il tuo intervento, la tua “lettura”, lascia depositare particelle in luce alabastrina dove la tecnica è toccata dall’emozione.

Complimenti.

Gabriele

 

 

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Cara Ileana