MAOMETTO II, PAURA E SEDUZIONE
J. Zucchi, Ritratto di Maometto II, 1568 ~
Originalmente nella Sala Grande
Attualmente alla Galleria degli Uffizi, Firenze
2018, 2018, Dig., 95 x 95 cm
Ai rami di palma che coprono fittamente lo sfondo sono associati un papavero rosso e, soprattutto, petali e pistilli di tulipani – il fiore portato a Vienna dall’ambasciatore asburgico intorno alla metà del XVI secolo e presto divenuto oggetto di studio da parte di Konrad Gessner, Rempert Dodoens e Carolus Clusius, e di ammirazione nei più prestigiosi giardini signorili, raffigurato da Ligozzi e Froeschl, e replicato come motivo privilegiato nelle produzioni decorative e sui tessili coevi.
LUCIA TONGIORGI TOMASI
Un altro ‘giardino’ allude invece alla politica di Ferdinando, il granduca delle battaglie contro il turco e delle conquiste di Ippona e Prevèsa. Qui Ileana Florescu ci presenta un doppio profilo dell’imperatore ottomano Maometto II, tra un papavero e una rosa gallica, il turbante trasformato in tulipano; sullo sfondo i palmizi imperiali in un giardino a forma di croce con lunette ‘turche’. Perché Ferdinando, pur volendo essere il campione delle battaglie contro i turchi, non interruppe mai la secolare politica di fervidi scambi commerciali e di giri di donativi tra Firenze e il Levante dando corso ad una politica verso i turchi a due facce, sempre oscillante tra ripulsa e seduzione.
ROBERTO MANCINI